Open di Imola 2024 – Torneo Internazionale “Hotel Donatello”

The One and Only Ruben Püchler sbanca la città di Imola, una delle sette sorelle di Romagna, aggiudicandosi il 2° posto assoluto nell’open B.

Ruben parte ventesimo di tabellone ma sbaraglia la concorrenza e totalizza 4,5 punti su 5 (e non vince il torneo solo per lo spareggio tecnico).
Al torneo lo accompagnano Davide Olivetti e Oleh Terletsky che ottengono anche un buon risultato, rispettivamente con il quarto posto nell’open A e settimo nell’open B.
Il torneo weekend nella simpatica cittadina romagnola in provincia di Bologna attrae 117 appassionati giocatori di scacchi, tra cui 3 IM e 3 FM.
L’avventura dei 3 arcisti inizia con tre ore e mezza di macchina dopo mezza giornata di scuola/lavoro/studio.
Prima di iniziare il torneo decidono di sbarazzarsi delle loro valigie ma, tra traffico, parcheggio, check-in e breve visita al supermercato, si dimenticano dell’orario e arrivano con 40 minuti di ritardo al torneo.
Durante la corsa verso la sede controllano il bando e non c’è scritto niente a riguardo del ritardo ammesso: sarà una buona o cattiva notizia?
Prima di accomodarsi, la capo arbitro rivela il segreto: in assenza di indicazione il ritardo ammesso è di 30 minuti. La partita sarebbe persa ma, fortunatamente, tutti e tre gli avversari rinunciano alla vittoria a forfait e decidono di giocarsela (con il vantaggio sull’orologio).

La preoccupazione degli arcisti si concentra su Ruben, che è il più riflessivo dei tre. Ma succede il contrario: Ruben è l’unico a vincere il primo turno. Oleh gioca bene e velocissimo come al solito, ma l’avversario trova uno scacco perpetuo.
Davide perde in quarta scacchiera contro un ragazzino prodigio locale. La sconfitta non si può ricondurre alla mancanza di tempo o stanchezza del viaggio: l’avversario (appena 12enne) ha semplicemente prodotto un mini capolavoro sulla scacchiera. Complimenti.

Dopo la scioccante prima serata al torneo i tre arcisti trovano giusto ancora l’energia per cucinarsi qualche etto di pasta e si buttano a letto. Il prosieguo del torneo si rivela epico, soprattutto per il giovane studente universitario Ruben.
Al turno due incontra il numero uno di tabellone ed entra in una struttura simmetrica con alfieri contrari. Presenti però sono anche torri e donne, e si trova a dover subire una pressione scomoda sul punto debole f7.
Ruben tuttavia non conosce la scomodità, conosce solo la forza del calcolo. A ogni mossa calcola tutti i sacrifici dell’avversario, si difende e porta a casa mezzo punto.
L’analisi post mortem et cum engine però rivela beffardamente che proprio quando Ruben ha iperprotetto f7 con due torri e re, l’avversario avrebbe potuto sacrificare e portarsi a +7 di vantaggio. Who cares.
Per il terzo turno si ricarica con una birra 86 a pausa pranzo e annienta il dragone dell’avversario con un Maroczy-Bind. La mossa decisiva in arrocchi eterogenei è stato un b4?, spinta di pedone davanti al proprio re dubbia ma efficace: poche mosse dopo il nero viene mattato.
Quarto turno contro una giovane scacchistica italiana che sta dominando il torneo: è la sorella dell’avversario del primo turno. Ruben applica la difesa russa, si destreggia per sopravvivere in mediogioco contro la forte iniziativa avversaria ed entra in un finale cavallo contro alfiere.
Anche la posizione in finale non sembra molto promettente, ma Ruben riesce a usare effettivamente i doppi di cavallo e ruba qualche pedone qua e là. Ruben vince ancora e si ritrova a 3,5 su 4, pari merito con altri giocatori al primo posto. Ma il maledetto Buchholz non è un granché.
I compagni arcisti lo convincono a spingere anche nell’ultimo turno, di aggredire l’avversario, che la patta non serve.
Al quinto turno Ruben viene accoppiato di nuovo con il nero e con un veterano della scacchiera, Lugli Andrea, che a quanto pare non ne vuole sapere nulla di una patta. Il Sig. Lugli sacrifica all’impazzata 3 (!) pezzi e minaccia matto quasi imparabile con un’alzata di torre.
Ruben restituisce un pezzo e crea magistralmente interferenza tra i pezzi avversari. Ancora due pezzi secchi in più e il re si sta rifugiando: sembra fatta. Ma succede l’impensabile: accecato dal bagliore della gloria, Ruben blundera una torre secca e risuscita in partita l’avversario.
Ma alla fine rimette la testa a posto, doppio di cavallo e vince anche l’ultima. Purtroppo non basta per il primo posto, che va a Karol di Pasquale.

Oleh rimane imbattuto ma qualche patta di troppo basta “solo” per un settimo posto. Guadagna comunque 8 Elo e mantiene il trend positivo superando i 1850 Elo FIDE.
Davide chiude il torneo con tre vittorie di fila e rimedia alla caduta iniziale: quarto posto nel tabellone iniziale e quarto posto nella classifica finale.

All in all, esperienza divertente per i 3 arcisti in trasferta, che tornano a casa con una coppa, 350€ in montepremi e una carrellata di esperienza per competizioni future.
(FM Davide Olivetti)

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