Arci Scacchi Bolzano: Giovani Talenti e Tradizione in un’Estate Bollente

Temperature che si avvicinano ai 40 gradi e zanzare cannibali non sono serviti a fermare l’attività e le proposte scacchistiche dell’Arci Scacchi Bolzano. Instancabilmente si continua con l’attività giovanile durante i mesi estivi. Sì, perché è dalle nostre origini, che la parola d’ordine è sempre stata una sola: aggregazione.

Trasmettere a tutti, indistintamente, adulti e ragazzi di qualsiasi religione, cultura, nazionalità ed età, la passione per gli scacchi. Valore tramandato per primo, ormai già dagli anni ’80, dall’intramontabile presidente del circolo, Arnaldo Brandolese, e poi portato instancabilmente avanti dagli altri soci, che nei decenni si sono susseguiti. I più grandi insegnano ai più piccoli. È così che si è creata una ruota inarrestabile, che trasmette ed insegna i valori comportamentali e le regole di questo nobile gioco ai giovani.

I giovani appunto, linfa vitale per ogni circolo, società, gruppo, che vuole continuare ad esistere. Un principio indelebile per il nostro circolo, ma non altrettanto chiaro, purtroppo, per tanti altri circoli o società sportive. E la posta in gioco è alta, anzi altissima. Quale futuro può avere il gioco degli scacchi, se non attraverso i nostri giovani? Si sa, in una società in cui tutto cambia velocemente, ci sono un’infinità di altre offerte e possibilità e i contatti umani diventano sempre più virtuali e sfuggenti, non è semplice tenere dei piccoli ragazzini per più di qualche minuto sulla scacchiera.

Queste sfide rendono però allo stesso tempo ancora più gratificante l’attività dell’insegnamento. Non serve girarci attorno. Senza giovani che continuano a giocare a scacchi, il gioco sparirà. L’attività scacchistica nel nostro territorio, lentamente tramonterà. Non oggi, non domani, ma lentamente sì, e la responsabilità non sarà dei nostri giovani, a cui troppo volentieri diamo la colpa per tutti i mali, ma sarà soltanto nostra, incapaci di una visione a largo spettro, miopi davanti ai cambiamenti e alle nuove sfide, incapaci di trasmettere alle nuove generazioni valori e di fungere da guida, di dare loro sicurezze in questa nostra società sempre più complessa. Impacciati a rapportarci con loro, a capirli e a contenerli.

Gli scacchi sono solo una metafora. I giovani sono il futuro. Non dimentichiamoli.

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